Una spedizione internazionale organizzata dall’associazione Mountain Wilderness si è recata in Pakistan per liberare il K2 dalle tonnellate di rifiuti e corde fisse che ne umiliavano il fascino: un grande esempio per dare una svolta decisiva al rapporto tra l’uomo e gli ultimi spazi incontaminati del pianeta.
Scopo della spedizione era liberare il K2 da ogni traccia di precedenti passaggi umani, riportando a valle i rifiuti, le corde fisse, le tonnellate di materiali accumulatisi lassù nel corso dei decenni e stabilire le regole per i prossimi visitatori. La spedizione era composta da 11 alpinisti di diverse nazionalità e da 150 portatori. Lo “sperone Abruzzi” (7400 metri) è stato liberato dalle attrezzature artificiali abbandonate dai visitatori, la valle del Baltoro è stata liberata dai rifiuti e ai piedi della montagna è stata installata una speciale pressa per la riduzione volumetrica degli stessi in modo da facilitarne il trasporto a Skardu, dove è stato realizzato un piccolo impianto di riciclaggio a servizio della comunità locale.
Abbiamo sostenuto “Free K2”, mettendo a disposizione della spedizione tutto il nostro know how nel campo della gestione dei rifiuti e trasferendo soluzioni tecnologiche avanzate al servizio dell’ambiente dalla vita di tutti i giorni al K2. Il nostro impegno a sostegno di questa iniziativa deriva dalla consapevolezza che la salvaguardia delle risorse ambientali del pianeta rappresenta uno degli imperativi categorici con cui la nostra società deve confrontarsi: un confronto da cui nessuno è escluso. Crediamo fermamente nella funzione che la ricerca scientifica e tecnologica può e deve esercitare nel miglioramento della qualità della vita e nella tutela del patrimonio ambientale del pianeta. Per questo motivo, il nostro impegno in questi ambiti si è costantemente rinnovato nel tempo.